Il mio scopo è muovere nella realtà una possibilità che ho a cuore.
Essere una radura per questa possibilità ...
Queste parole sono come un seme,
poco eppure potente,
che germoglia nell'anima
e si diffonde come un fuoco lento.
Semplificarsi, come un fiore che si apre,
senza pretese o artifici,
perché la bellezza risiede nella purezza,
nella chiarezza di intenti.
E mentre ci semplifichiamo,
ci contagiamo gli uni gli altri,
come un sorriso che si propaga,
come un abbraccio che avvolge il mondo intero.
Semplificarsi per contagiare il mondo,
un atto di amore e di condivisione,
che ci rende tutti più umani,
più vicini, più veri.
Così, nel nostro essere autentici,
nella nostra essenza senza fronzoli,
troviamo la forza di cambiare,
di ispirare, di trasformare.
Semplificarsi per contagiare il mondo,
un gesto che non richiede sforzi titanici,
ma solo la volontà di essere noi stessi,
di vivere con leggerezza e profondità.
E così, passo dopo passo,
ci avviciniamo alla bellezza,
alla verità, alla semplicità,
e contagiamo il mondo con la nostra autenticità.
- Pietro Festa SxC
Io dichiaro la possibilità che si possa vivere in un mondo in cui il rispetto per l'ambiente e le persone è al centro di ogni azione, in cui si sviluppa una profonda sensibilità verso gli ecosistemi ambientali, sociali ed economici in cui viviamo. In questo mondo, l'equilibrio è riconosciuto come un valore fondamentale, poiché porta con sé meno sofferenza e un ridotto squilibrio tra le varie forme di vita. Ciò implica anche evitare la sofferenza aggiunta, premeditata e predatoria, che deriva da un comportamento poco responsabile.
Il mondo ha fame di consapevolezza individuale e collettiva, affinché le azioni non siano guidate da impulsi, rabbia o emozioni, ma da una decisione consapevole e autonoma. Senza consapevolezza, l'individuo non può essere veramente libero o autonomo, ed è vulnerabile alle manipolazioni e al ricatto. La consapevolezza è ciò che permette di riconoscere se una scelta è stata fatta veramente da sé stessi o se è stata imposta/suggerita da altri.
Il mio scopo sulla Terra e oltre è instillare questa sensibilità nei confronti degli ecosistemi e promuovere la creazione di una società alternativa in cui le strutture non siano soggette a manipolazioni e in cui l'emancipazione individuale sia un obiettivo primario. Essere un agente di cambiamento verso la creazione di un mondo in cui l'uomo nuovo possa emergere, liberato dalla falsità e in grado di costruire alternative che portino ad una maggiore armonia con l'ambiente e con gli altri esseri viventi.
La semplificazione come processo ontologico può essere vista come un percorso di riduzione all'essenziale, dove si eliminano gli eccessi e le complicazioni per rivelare la vera natura delle cose.
In tutti gli aspetti della vita, questo può significare concentrarsi su ciò che è veramente importante, lasciando da parte il superfluo.
Ciò può portare a una maggiore comprensione di sé e dell'universo, facilitando una vita più autentica e significativa.
Il termine "contagiare" può essere usato in senso metaforico per descrivere l'effetto che le nostre azioni o il nostro stato d'animo possono avere sugli altri.
Nel contesto della semplificazione ontologica, "contagiare" potrebbe significare ispirare gli altri a intraprendere un simile percorso di riduzione e focalizzazione sull'essenziale, influenzando positivamente la comunità o l'ambiente circostante.
Propagare idee o comportamenti che valorizzano l'autenticità e la semplicità può incoraggiare una trasformazione collettiva verso una vita più intenzionale e consapevole.
Semplificarsi potrebbe essere frainteso come il cercare di raggiungere un obiettivo in modo più facile e/o con meno fatica, ma non è necessariamente questo il caso. Ci sono piaceri ai quali non si può rinunciare, che arrivano attraverso la fatica e la messa in opera di una certa complessità (volare con aerei, modellismo ecc).
La semplificazione non è un mero esercizio di riduzione dello sforzo, ma un'arte che richiede discernimento. È il processo di distillare l'essenza delle nostre azioni e scelte, mantenendo/recupernado ciò che arricchisce la nostra vita e scartando ciò che la appesantisce.
Consideriamo il rituale natalizio: per alcuni, l'atto di decorare la casa è un piacere irrinunciabile, nonostante la fatica. Per altri il valore si trova nel risultato, non nel processo. Allo stesso modo, parlando di autoproduzione, la preparazione di prodotti fatti in casa può essere vista come un'attività troppo laboriosa, per altri è un'opportunità di connessione con la natura e l'autenticità.
La scelta tra autoproduzione e acquisto è personale e riflette i nostri valori e il nostro rapporto con il tempo e lo sforzo. La semplificazione, in questo contesto, non è una ricerca della facilità, ma un'esplorazione di ciò che rende la vita più piena e significativa.
Che si tratti di coltivare il proprio miele o di selezionare con cura i prodotti da un negozio, il processo di semplificazione ci guida verso scelte che rispecchiano la nostra identità e il nostro modo di vivere.
Riprendendo il discorso avviato in Più Facile o più Essenziale? dicevamo che il processo di semplificazione ci guida verso scelte che rispecchiano la nostra identità e il nostro modo di vivere.
Questo è vero nella nostra sfera personale, ma se consideriamo il sistema nel quale viviamo dobbiamo espandere la nostra sensibilità oltre noi stessi volgendola alle più ampie dinamiche sociali e naturali per comprendere dove il processo del semplificare si ferma.
Li dove la sensibilità e la volontà al semplificare si ferma a se stessi, non ci si pone il problema dell'impatto che le nostre scelte possono avere a livello ampio(oltre noi stessi) ed io come dichiarante di un certo tipo di futuro accetto che ci siano persone che vivono così.
La mia responsabilità non è tanto quella di costringere costoro a cambiare con la forza (come è d’uso oggi tra alcuni gruppi internazionali di attivisti) ma è quella di
creare una cornice sicura per il sistema più ampio entro cui far agire tutti i coloro che non si preoccupano delle ripercussioni delle proprie azioni oltre se stessi e
di facilitare coloro che io chiamo gli impegnati, che possono e vogliono avere un impatto ampio che vada oltre se stessi e contribueire alla screazione di questa cornice sicura.
Occorre quindi creare un mondo in cui le opzioni in termini di risorse utilizzabili e servizi accessibili siano potenzialmente innocui, e ciò è possibile lavorando sul far nascere progetti impegnati in questo futuro per integrarsi o sostituire le attuali architetture.
Come per i danni di un bambino in una stanza piena di cristallo, non serve controllare e punire, ma rendere l'ambiente sicuro, allo stesso modo la sinergia tra cornici sicure create da coloro che sono impegnati e la vità di coloro che non sono impegnati mantiene l'equilibrio tra le forze salvaguardando il sistema più ampio.
Possono essere diversi motivi che ci portano a considerare o impegnarci in un percorso di semplificazione:
per difendere l'ambiente consumando meno,
per ridurre la complessità e lo stress nella propria vita o lavoro,
per risparmiare denaro facendo meno acquisti o autoproducendo.
Questi sono tutti validi motivi che possono avere un impatto sulle vite di coloro che sono vicini a noi, tuttavia sono singoli aspetti e non sempre affrontano la radice del problema che spesso è sistemico e derivante da un modo di pensare distorto o poco sano.
Certamente, se siamo consapevoli, possiamo fare scelte, ma questo non risolve il problema. Fintanto che i processi di semplificazione si concentrano su aspetti della vita individuale, non ci sarà mai una risoluzione definitiva.
L'essenza di "Semplificarsi per Contagiare" è proprio questa: Contagiare partendo da sé stessi, dal proprio modo di pensare per generare un cambiamento a livello sistemico e quindi anche a livello dei bisogni (ciò che reputiamo essenziale come li soddisfiamo in termini di qualità e fatica).